Quando penso al passato e voglio associare una moda ad una canzone e ad una trasmissione mi viene in mente WILD BOYS dei Duran Duran.
Uno avrebbe potuto pensare alla commerciale canzone dei Pet Shop Boys “PANINARO” ma non è così.
Chi ricorda quei tempi, avrà bene a mente un ganzo personaggio di Drive In che intonava WIld Boys facendo la macchietta del paninaro…..ENZO BRASCHI
http://www.youtube.com/watch?v=gCWyYOOS8FQ
Paninaro (chi avrebbe mai pensato che il nome ……:
Il “movimento paninaro” nacque e fu piena espressione dell’ondata di riflusso e disimpegno che seguì i turbolenti e politicizzati anni settanta. Lo stile di vita dei paninari rifiutava di occuparsi degli aspetti angoscianti dell’esistenza e, più in generale, di ogni forma di impegno sociale: l’obiettivo primario dei paninari era godersi la vita senza troppe preoccupazioni e in tal senso si trovavano perfettamente a loro agio nell’adeguarsi ai modelli del cinema americano di consumo e ai consigli degli spot pubblicitari trasmessi dalle televisioni commerciali.
La moda paninara nacque tra il 1982 e il 1983 in alcuni licei privati di Milano (Gonzaga,Studium, Leone XIII, Salesiani, San Carlo) con una base di nemmeno un centinaio di giovani che avevano in comune le vacanze estive in Liguria o in Toscana (Forte dei Marmi, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Camogli) e quelle invernali a Madonna di Campiglio o Courmayeur. Questo gruppo iniziò a vestirsi in modo simile acquistando nei negozi del centro cittadino capi di abbigliamento di origine (o stile) statunitense e iniziò a ritrovarsi i pomeriggi nel centro di Milano nella zona di Piazza Liberty dove si trova il bar “Al Panino”, che fornì il nome al movimento.
Quanto mi stavano sulle balle i paninari…tutti vestiti firmati, tutti uguali, tutti con quel gel in testa per fare i fighetti..
Forse perchè non potevo permettermi di esser paninaro, non lo ero..però non ero neppure un DARK..ero me stesso. Vestito con ciò che passava il convento e a pensarci cuccavo più io di tanti paninari della zona. ..ahahhahaha
Enzo Braschi iniziò la sua carriera al drive-in presentandosi addobbato come i paninari milanesi di metà anni ’80, narrando con finto gergo giovanilistico gli improbabili tentativi di combinare con l’altro sesso e di evitare le rappresaglie di altri esponenti di sottoculture giovanili.