Belouis Some

Belouis Some con due potenti canzoni
Imagination e Some People. Una più 80-85, altra più tema commerciale 86-87


Lee Marrow – Sayonara

Direttamente dall’AVENZA di CARRARA , il DJ dell’ALHAMBRA che ho avuto il piacere di conoscere e vedere all’opera a Radio In

Lee Marrow – Sayonara

Don’t Stop The Music

Saxophone – Souvenir

Una canzoncina che non ha fatto storia però ai più appassionati di quel periodo non deve mancare nella propria collezione
Saxophone – Souvenir (Italo-Disco 1984).
http://www.youtube.com/watch?v=nNLDb4V4if4

Un pò di ritmo! La svolta della musica 1 anno dopo 1989

Gli anni 80 io li suddividerei in 3 grossi momenti musicali.
Fino all’84/85 momento in cui c’era un pò di tutto e di più ma molta qualità anche se confusione di tematica
Molte canzoni avevano sempre un pò di quel funky e disco anni 70, altre più evolute davano uno sprint all’elettronica con suoni sintetizzati, altre ancora molto melodiche e commerciali….
Dalla fine dell’86 all’87 inizia la fase commerciale a manetta. Tina Charles, Nike kamen, BanaRama, Rick Astley, etcc..
Come scritto in un precedente post ad un certo punto esce PUMP THE VOLUME che diede una svolta alla musica.
Il periodo và da fine 87 all’89 per poi proseguire fino ad oggi evolvendosi in vari stili più o meno decenti.
Penso che siano stati due grandi anni! per l’house, Hip House, Acid house. Le discoteche esplodevano..

DA NON PERDERE I VIDEO CHE SEGUONO!!!!

Qui voglio inserire un playlist di qualche pezzo del 1989 (il periodo 87-88 lo rivediamo)

Inziamo. Per il momento tralascio alcuni pezzi che a mio giudizio erano troppo ambigui vista la tenerà età di quel genere ..in ITALIA ovviamente non negli UK
Quei pezzi che erano solo agglomerati di altri dischi senza un reale senso musicale. E’ vero che in quel periodo il 99% dei dischi erano insiemi di suoni di altre canzoni, però alcune erano un pò esagerate e pesanti

In quei due anni ricordo che le discoteche passano alcuni pezzi più leggeri al pomeriggio e più DEEP alla sera

Partiamo leggeri …, ok?

Malcom MCLARE – DEEP IN VOGUE (altro che Madonna..questo è il vero VOGUE) 1989
Che ridordi questa canzoni. Unico neo che mi prendevan per gay quando lo ballavo..uff…

1989 The Mixmaster – Grand Piano
MAREMMA CHE ROBA! Al minuto 1.17 quando ci butta dentro PEOPLE HOLD ON di Lisa Stansfield Lisa è da paura
Si sentono benissimi i primi ritmi HOUSE …..piano a gogo….

SIGNORI E SIGNORE, SPEGNETE LE LUCI, CHIUDETE GLI OCCHI, ASCOLTATE l’INNO HOUSE PER ECCELENZA..e le 4 succesive
Richie Rich – Salsa House
Discoteca Mitica CICALA con DJ Maurizio 1989, FARUK 1989. Queste erano le discoteche per eccelenza in quel periodo sulal riviera della VERSILIA.

Sueno Latino-Sueno Latino 1989 SUENO CHE ME LO DASLO SENTO TODOS DENTRO DE MI..AMOR! scusate
http://www.youtube.com/watch?v=rxJuJjXJMCk

ESTA LOCA non è la versione originale

Lil’ Louis – French Kiss Il pezzo mitico della TR…..A a metà canzone…O O O O OhhOOOhhhOO o

Lisa Stansfield – People Hold On 1989 …anche qui molto PIANO HOUSE. Un accoppiata vincente tra commerciale, melodico e house..complimenti LISA

e per finire rilassiamoci con

Out of the Ordinary-Play it Again (The Los Ninos Remix) remake del 1981. C’erano varie versioni. Inseriamo questa, il remix che mi piace di più.

VI BASTA? AVETE avuto soddisfazioni org as mi che? ehehehehehe

Questo è commercialino dei Double Trouble. Gruppo che dal 1989 non ha fatto che far fuori dischi di successo se pur tutti uguali…solito ritmo e rap
Just Keep Rockin – Street Tuff – Better World le mie preferite
Alle versioni 45, preferisco questo remix, ESAGERATO!…. e come al solito dentro c’è come in molte di quel periodo, JAMES BROWN
Per vederlo andate qui

1985 Joan Lui

Joan Lui

Questo articolo andrebbe diviso in vari sotto articoli vista la mole di informazioni, ma soprattutto visto che ho una passione per l’Album e il film

Le canzoni:
1. L’uomo perfetto – 4:58
2. Sex Without Love – 3:04
3. Il tempio – 5:43
4. Mistero – 6:00
5. Lunedì – 4:43
6. Qualcosa nascerà – 6:17
7. Splendida e nuda – 5:45
8. L’ora è giunta – 8:19
9. La prima stella – 4:16

Alcuni spezzoni del film con piccolo commento

Adriano Celentano – Non uccidere tratto da Joan Lui
http://www.youtube.com/watch?v=r-z6e0Sh35k
GIornalmente ciò che vediamo in tv non aiuta in nessun modola moralità, la via verso il bene.
La Tv attuale, a differenza di quella degli anni 50,60 non è uno strumento di divulgazione del bene, della cultura, delle buone maniere, della BANALE educazione, ma solo di tutto ciò che non si dovrebbe fare!

Questo discorso è retorico e alquanto populista però se riflettessimo di più e iniziassimo a non ragionare con gli occhi colorati di euro, potremmo iniziare a tornare ad essere quei vecchi buon padri di famiglia e valide madri di famiglia.

Oramai ognuno pensa a se, se pur davanti a Dio e al Sindaco della propria città ha fatto una promessa importante, ma come oramai è plausibile, le promesse e la serietà seguono l’affidabilità degli sms:)

Non penso che si debba tornare ai tempi in cui in Tv si vedeva solo 3 cartoni animati, un filmettino e lo spettacolo del sabato sera, però non credo neppure che sia giusto esser trattati da questa TV come uno squallido TRASH, cestino dell’immondizia, capace di inglobare tutto e di più.

E’ giusto fare un telegiornale frutto solo di notizie distruttive e allarmiste? un TG che segue la moda del momento senza comprendere nelle notizie i vari aspetti di quanto stà accadendo nel mondo? un tg non costruttivo , un tg senza nessun messaggio anti illegalità – anti odio – anti trash
Non potrebbero creare una TV via di mezzo tra il TRASH e la ricostruzione di ciò che servirà al mondo per salvarsi dalla catastrofe morale?

Joan Lui – Qualcosa nascerà
http://www.youtube.com/watch?v=sYxdSauNfRc

Joan Lui – Mistero
http://www.youtube.com/watch?v=gLowm1Fs8Qc

Joan Lui – Discorso Finale
http://www.youtube.com/watch?v=ShZVYsItbLw

http://www.youtube.com/watch?v=-T5qu2DWGl0

“” LA CRITICA””
Il mondo va a rotoli, l’Apocalisse è alle porte. Nemmeno Gesù riuscirà a fermarla: al più, potrà dare appuntamento in Paradiso a quanti si sono pentiti e hanno ricambiato il suo amore. Per festeggiare a suo modo il Natale, Adriano Celentano stavolta è salito sul pulpito di Savonarola, ha ballato e cantato, ha fatto spendere quasi venti miliardi di lire, e ha combinato un gran pastrocchio. La parola non ha dignità critica, ma riassume efficacemente i giudizi di quanti sono rimasti irritati dalla predica banalissima e dai frutti modesti di un impegno che meritava ben più sostanziosi traguardi. Le ragioni del fiasco (ma chissà: può anche darsi che fuori d’Italia il film vada bene) sono a nostro avviso nell’applicare una mastodontica macchina spettacolare a una paternale che pretende di scuotere le coscienze con argomenti sublimi e invece ripercorre tutti i luoghi comuni della morale più semplicistica: quella secondo la quale i tempi in cui viviamo sono i peggiori della storia dell’umanità, dominati dalla violenza, dall’indifferenza, dalla droga e dall’ateismo. Per cui se Cristo tornasse sulla terra, i cattivi tornerebbero a ucciderlo (stavolta con raggi laser), e il giorno della resurrezione non potrebbe che assolvere i peccatori e precipitare negli abissi le forze del male.
Qui Cristo si chiama Joan Lui. È un cantante vagabondo che, attraverso un “tunnel della vita”, arriva a Genova proprio quando un gruppo di delinquenti rapisce una giovane Emanuela e la città è in subbuglio. Minacciato dai mitra, Joan Lui mette il fuoco nelle gambe dei poliziotti, che improvvisano arditi balletti, e canta così bene l’imminente fine del mondo, provocata dai nostri aridi cuori, da ottenere uno straordinario successo. Un’impresaria Judy lo scrittura, e durante una festa in suo onore, organizzata in una chiesa di Roma, Joan Lui’ caccia dal tempio gli ospiti sacrileghi e le ballerine travestite da suore, accoglie i poveri e risana gli infermi. Poi, mentre il popolo esulta e aumentano i seguaci, ottiene dal Capo dello Stato di potere interrompere qualsiasi programma televisivo per far giungere in tutte-le case i propri messaggi, o anche soltanto (in polemica con le chiacchiere dei politici) la propria immagine severa.
Se finora la sua più dura avversaria è stata una giornalista sovietica che lavora al “Corriere dell’Est” agli ordini del signor Marx (l’altra metà del mondo legge il “Corriere del l’Ovest”), ora Lucifero in persona, un asiatico che si circonda di guerriglieri e colonialisti, sfida Joan Lui a sottomettersi al Male, re dell’universo. Per tutta risposta il nuovo Gesù, che si è installato in una casa-teatro con apostoli e famiglie di vario colore ed agile piede, induce i rapitori a liberare Emanuela, smaschera un turpe traffico di feti umani, cambia il colore delle proprie poltrone (oibò, erano rosse: meglio nere…) e sogna di convertire quella bieca donna sovietica nella festosa signora d’un ecologico Eden. Finché il Diavolo lo fulmina, nel bel mezzo d’uno spot televisivo in cui Joan Lui accusa i partiti, gli sfaticati, quanti credono all’uguaglianza, e s’avvera la fine del mondo, con la Croce che distrugge anche Belzebù, con la sovietica redenta dalle lacrime ma travolta dai crolli, con Judy che restituisce a Gesù risorto i trenta danari, e ne ha in cambio un bacio…
Se musical ha da essere, preferiamo Jesus Christ Superstar. Perché la pedestre ideologia di Celentano (niente è più reazionario del fare d’ogni erba un fascio) pro dùce uno spettacolo squinternato, che per timore dei “tempi morti” si inzeppa di riferimenti alla cronaca nera italiana, di requisitorie da scompartimento ferroviario, di caroselli e scene catastrofiche, di citazioni dall’iconografia sacra (sul tavolo dell’Ultima cena c’è pane, vino e mele), di sparatorie e siringhe… In un guazzabuglio di stili, con canzoni e balletti a far da zenzero, che vanifica la generosa fatica del fotografo Alfio Contini, dello scenografo Lorenzo Baraldi, della costumista Elena Mannini, del coreografo Franco Miseria, degli attori e delle attrici (a cui non c’è nulla da rimproverare) di cui Celentano si è circondato perché cantino le sue lodi.
Scritto, diretto, montato, interpretato da un uomo di spettacolo che non soltanto si sente in grande confidenza con Dio ma crede di potersi con lui identificare, Joan Lui fa rimpiangere il Celentano di dieci anni fa, quello di Yuppi Du. Il suo mestiere si è scaltrito, il conto in banca è cresciuto, ma l’ambizione lo ha divorato. Andrà all’Inferno, chi vuol essere Gesù con la rabbia in corpo.
Da Il Corriere della Sera, 27 dicembre 1985

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Critica ASSOLUTAMENTE RIDICOLA e scontata!
Uno dei migliori film degli ultimi 20 anni se visti con occhio obiettivo e senza voler guardar del marcio.
Si sà…basta che ADRIANO fà qualcosa tutti gli devono dare contro
Jesus Christ Superstar è bello per 1 solo motivo: è in inglese (non si capisce una mazza), è peino di balletti dei figli dei fiori, è fatto non da Celentano.
Infatti la maggior parte delle critiche sono tutte basta su uno stupido fondamento:
Adriano Celentano si cala nientemento che nelle parti di…Gesù

Se Joan Lui fosse stato interpretato da un attore sarebbe stato lodato visto che mette a nudo tutto ciò che noi tutti sappiamo ma vogliamo in qualche modo ignorare
o che forse non abbiamo, purtroppo, la forza di combattere.
Forse noi piccoli plebei vorremmo andar contro a tutto ciò che viene messo a nudo in questo film, ma nessuno dei grandi, nessuno dei personaggi che potrebbero far realmente qualcosa, si espone prendendo una posizione forte.
Ma si sà, oramai alla base di tutto c’è una cosa: far spendere il più possibile fino ad esaurire la gente, quella gente che in molti casi non sopportando il peso della società di rifugica nella dogra, nel male, nell’immoralità.

Se fosse stato un flop non penso che dopo 20 anni qualcuno ne parlerebbe ancora, non penso che in rete si troverebbe ancora tante posizioni contrastanti su tale film

Sicuramente Celentano qui a voluto fare un pò lo sborrone però c’è anche da pensare che quelle canzoni chi le avrebbe potute cantare e interpretare se non lui? Forse Boldi? Forse Cristian De Sica?
Ci pensate che annualmente elogiamo questi due personaggi per dei film realmente trash messi su per la forza dell’abitudine e diamo contro a film studiati e creati con reale passione…..ma alla base c’è una cosa importante
I film da ridere servono, come il calcio, a non far pensare la gente ai reali problemi. Quel film ci immerge nella realtà facendoci incazzare ancor di più.

Un volo pindarico, se così vogliamo chiamarlo:
boldi/de sica stanno ad alcune notizie del TG come Joan Lui stà a ciò che non ci viene detto

VISTO 15 volte di seguito e continuo a vederlo grazie a YOUTUBE!
Non si trova il dvd 🙁

the alan parsons project – pipeline

Ero ancora un piccolo bambino quando sentii per la prima volta questa canzone. Il fratellone arrivò a casa con una cassetta del Vanni (DJ del TOM CAT DI MASSA) e come inizio giornata domenicale c’era questa fantastica canzone.
Per anni persi le tracce della medesima fintanto che il mio fratellone Patrizio Dj, al mio compleanno (17 anni) mi regalò una cassetta con questa canzone…bellissimo ricordo
A quei tempi non c’era youtube, internet, nà mazza……manco i CD…..forse è per tal motivo che si apprezzava di più ciò che ci veniva regalato?